domenica 21 dicembre 2008

NATALE RITROVATO


Ci ho impiegato un anno,....ma l'ho ritrovata... la casa di Babbo Natale...
piena di balocchi e di folletti zompettanti intorno al caminetto.....
Stasera ho fatto una passeggiata di due ore per Monopoli,tra negozi e strade illuminate e poi ho fatto un giro nel Paese di Babbo Natale (manifestazione organizzata dal comune )e.......ho capito che Babbo Natale esiste veramente!!! ;))
Ebbene sì.....un anno fa ero seduta su una sedia rotelle....e non potevo neanche raggiungere il bagno autonomamente....ora mi sono comprata un bagno nuovo....
Passerò le feste lavorando, ma cavolo.... Dio solo sa quanto ho sperato di
ritornarci in quell'ufficio.....
Non ho un fidanzato, ma tante persone che mi vogliono bene e soprattutto una gatta che mi scalda con le sue fusa e mi fa ridere... così giocherellona e spensierata......
Passerò il Natale con la mia famiglia, a criticare le fidanzate dei miei cugini e a ridere dei tempi in cui si usavano le camicie di flanella a quadri.... beata normalità..
Il valore di questo Natale... non ha prezzo....per tutto il resto c'è Mastercard.... finchè non finiscono i soldi;))

sabato 13 dicembre 2008

ILLUSIONI...



Da bambina pensavo che babbo Natale esistesse...e che portasse i regali a tutti i bimbi buoni....che illusa...
L'anno scorso pensavo che dopo il pensionamento di mio padre ci saremmo goduti un pò di serenità tra le mura di casa....che illusa...
Ho sempre pensato che quando un uomo ti bacia e ti stringe forte a sè, è te che desidera.... che illusa...
Prima della malattia pensavo che la depressione colpisse solo i più deboli...che illusa...
Durante la mia malattia pensavo che fuori dall'ospedale sarei riscita a piangere solo per motivi seri... che illusa...
Dopo la mia malattia pensavo che sarei stata una persona migliore e che sarei riuscita a sorridere alla vita tutti i giorni.... che illusa...
Certo, le illusioni ci aiutano a vivere meglio la quotidianità, ma quando svaniscono, che male che fà......

martedì 25 novembre 2008

ANGELI SENZA ALI




In quest’ultimo anno mi sono accorta di quanti angeli senza ali sono caduti sulla terra e Dio ha voluto che li trovassi( o ritrovassi ) nel mio cammino verso la guarigione.
In primis la mia famiglia… che mi ha sostenuto con una forza incredibile…. Mai una volta dai loro volti è trasparsa la sofferenza, la stanchezza per tutte quelle notti insonni, la preoccupazione …. niente…tutto ciò era perfettamente celato dietro sorrisi e parole di conforto e incoraggiamento.
Poi c’è Lidia….che con la sua famiglia ci ha fatto sentire ancora più amati e meno soli e che con le sue‘provocazioni’ mi ha aiutato a capire un saaaaaaaaaacco di cose !!
Poi c’ è Paola…. La mia fisioterapista, che considero la mia seconda mamma: lei mi ha ‘ partorito’ in questa seconda vita. Con i suoi sguardi severi e gli esercizi da trapezista mi ha fatto camminare di nuovo…. Tutte le mattine, per quattro lunghi mesi, ha lottato al mio fianco alla riconquista della normalità… e le sarò grata per tutta la vita!
Poi ci sono tutti gli amici del Maugeri , a ognuno un ringraziamento…. A Lorenzo… per aver saputo pazientemente asciugare tutte le mie lacrime…a Michele ed Anna… per avermi dimostrato che l’AMORE VERO, quello incondizionato… ESISTE….a Mario…per avermi fatto i cd con tutte le nostre belle foto :) e per avermi insegnato cos’é l’umiltà…. A tutti … per avermi insegnato a sorridere pur seduta su una sedia a rotelle….Ai dottori, agli infermieri, ai volontari… per essersi presi cura di me ….
E ora..?! Bè ora un ringraziamento a Fiona, che non ha le ali, ma un minuscolo campanellino ( come quelli che preannunciano l’arrivo di un angelo nei film americani) un manto caldissimo e un musetto da monella…
E poi … concedetemelo… un ringraziamento a ME, che ho avuto la forza di andare avanti, di non arrendermi, di lottare, giorno dopo giorno …..e che… anche se non ho più lo scatto felino, ora ho un paio di ali che prima non avevo o che semplicemente non vedevo…
E...Dulcis in fundo... un ringraziammento ai miei angeli in cielo....

venerdì 7 novembre 2008

SGUARDI


Quanti sguardi in questi mesi,ognuno con un significato... dalla pietà all'incoraggiamento,dallo stupore alla felicità di ritrovarsi...
Ma quanto male può fare uno sguardo? Spesso sottovalutiamo l'importanza di questo potentissimo mezzo di comunicazione...
Io me li ricordo tutti... e ognuno di questi mi ha solcato il cuore...per sempre...
Lo sguardo della giovane signora che mi guardava impietosita dal corridoio della corsia mentre mio padre mi prendeva in braccio per farmi sedere al tavolo,
lo sguardo dei miei genitori mentre mi imboccavano,gli occhi di mio padre fissi dentro i miei allagati dalle lacrime la notte prima dell'intervento, lo sguardo soddisfatto e fiducioso del dott. Resta, lo sguardo 'severo' della mia cara fisioterapista Paola, gli sguardi di incoraggiamento di Lidia, gli sguardi incuriositi che scrutano il mio corpo 'imperfetto', lo sguardo della mia gatta che vuole giocare...
Grazie a tutti questi sguardi ora vedo la vita in maniera diversa ed ho imparato, spero, a pormi in maniera migliore verso il prossimo.

sabato 1 novembre 2008

IL MURO


Allo scadere dei primi due mesi di ricovero, mi dimisero… il giorno di San Valentino…,ma il mio cuore era lì,..al Maugeri. Certo, ero felice di tornare a casa per qualche giorno,ma avrei sentito la mancanza di quel mondo, così ovattato, così su misura per me…Mi tolsero la sedia a rotelle…assurdo, ma quella era diventata un punto di riferimento…una culla dove poter riposare dopo le ore di allenamento in palestra….quella sedia che tanto mi aveva fatto piangere, ora mi mancava….pazzesco…
Ma il vero muro lo incontrai quando uscì dopo il secondo ricovero….In casa tutto mi sembrava fuori dalla mia portata,tutto troppo pesante, tutto troppo veloce, tutto troppo diverso da me ….ma qual 'era la normalità e qual era la diversità?Nessuno capiva cosa mi stesse succedendo, tantomeno io...…Mi sentivo sola, fuori luogo tra le mura di casa, inutile….perché non ero più come prima
( semplicemente camminavo ancora con incertezza ma a me sembrava un handicap enorme).
Avevo lasciato il mondo ovattato dove tutti sapevano cosa dire e cosa fare e ora mi trovavo nel mondo reale dove nessuno sapeva cosa dirmi, perché nessuno (fortunatamente) aveva vissuto la mia esperienza e non poteva capire….questa consapevolezza mi fece stare molto male…

AMICI A DUE RUOTE


Ovviamente l’umore migliorò anche grazie alle amicizie che cominciai a stringere…Cominciarono gli appuntamenti per il caffè, le chiacchiere post palestra,le gare nei corridoi…
Ho passato quattro mesi in quella clinica e ho conosciuto tante persone:le più forti, le più buone, le più sincere che avessi mai incontrato prima.
Riuscimmo a creare un bel gruppo e ogni sera era una festa. Ed è proprio con loro che ho mangiato le pizze più gustose e assaggiato il vino più inebriante. Tutti aspettavamo con ansia quelle serate….tra la voglia di trasgredire il regolamento, la voglia di un sapore diverso che non ci facesse sentire malati e la voglia di ridere di noi….

UN FIUME DI LACRIME


Scampato il pericolo di morte, grazie al Dott. Resta, era arrivato il momento di risalire la china…e mi trasferirono in una clinica di riabilitazione, la migliore del meridione : la Fondazione Maugeri a Cassano delle Murge.
Venni dimessa dall’ospedale di Taranto il 18 Dicembre, a circa un mese dall’episodio e io non vedevo l’ora di trasferirmi a Cassano....Ma appena arrivai lì e vidi che quella clinica che mi aspettavo immersa tra glicini e camere accoglienti con copriletti a fiori era invece molto simile ad un ospedale, con le luci bianche e i corridoi stretti, la delusione fu grandissima.
Mi assegnarono subito una sedia a rotelle, perché nonostante mi mantenevo in piedi e riuscivo a mettere qualche passo, l’andatura era del tutto errata e assolutamente mi dissero di camminare solo alla presenza della fisioterapista. Mi cascò di nuovo il mondo addosso.: semi paralizzata in un ospedale nuovo ( il terzo in un mese), con facce nuove, regole nuove ( tipo caserma, scoprii in seguito),senza la possibilità di essere assistita dai miei genitori: avrei potuto vederli solo qualche ora al giorno. E poi….quella sedia a rotelle…come si guidava ? Non potevo fare a meno di piangere, e lo feci per due giorni di seguito, ininterrottamente…e lo fece anche la mia famiglia, di nascosto…Continuavo a ripetermi che non sarebbe stato così per sempre, che sarebbe passato e che DOVEVO FARMI FORZA. Ma intanto sono qui – pensavo-…. E una come me
( giovane,iperattiva e con tante cose da realizzare) cosa ci sta a fare qui? Come ci sono finita?
Cominciarono a darmi qualche farmaco per stare più tranquilla e giorno dopo giorno cominciai a piangere di meno….

giovedì 23 ottobre 2008

TORRI GEMELLE.....

Come in quel tragico 11 settembre tutte le mie certezze e conquiste si frantumarono in quel 21 novembre...La speranza di recuperare la mia mobilità per fortuna non la persi mai(anche perchè da perfetta profana pensavo bastasse si riassorbisse l'ematoma provocato dall'emorragia)e grazie a quella speranza e quella forza che non sapevo di avere ora sono qui, di fronte a un computer, in una stanza che si può raggiungere solo attraverso delle scale, a digitare la mia storia....Ma nulla é come prima, forse meglio, chi lo sa.....ma sicuramente diverso.Ho dovuto riconquistare i miei spazi tra gli amici, in ufficio, in casa...ho dovuto adattare le mie esigenze a ciò e chi mi sta intorno...sto ancora raccogliendo i cocci della mia emotività... il lavoro più difficile, forse, ma sicuramente il più bello....
Ci vuole fede e forza e tutto si ricostruisce, mattone dopo mattone, più stabile e più bello di prima....

martedì 21 ottobre 2008

MAURIZIO....RESTA...CU'MME

Dopo una settimana di degenza presso il policlinico di Bari,primari e dottori si resero conto, in seguito ad una prima angiografia, che la mav era in una posizione difficile e decisero di trasferirmi all'ospedale di Taranto S.s. Annunziata, dove esercita il Dott. Maurizio Resta, radiologo di fama nazionale e al quale devo la vita.
Il 30 Novembre sono stata sottoposta a embolizzazione della MAV che mi aveva causato l'emorragia cerebrale ( e quindi l'emiparesi sinistra) e di un aneurisma della grandezza di circa 2 cm di diametro.
Ero sotto le luci bianche della sala operatoria e pregavo... pregavo... che il Signore guidasse quelle mani....che mi facesse rivedere casa, che mi facesse risentire il profumo del mare, che mi facesse continuare a vivere, a qualsiasi costo....

LUCI BIANCHE


La mia storia comincia il 21 Novembre 2007 ....
mi ero finalmente iscritta in palestra da circa 1 mese e mezzo... quel giorno non dovevo lavorare e dopo la palestra sarei uscita con Lidia per un aperitivo e quattro chiacchiere tra amiche.
Mi allenai, ma senza esagerare troppo....ad un certo unto, dopo qualche minuto di ciclette, avvertii un forte formicolio al braccio sinistro...Oddio...pensai...'sto collassando?'...'meglio fermarsi'...ma una volta scesa dalla ciclette mi accorsi che stavo barcollando..chiesi aiuto...mi soccorsero e in breve tempo arrivò l'ambulanza. Pensai subito a tre cose: devo rimanere lucida, devo avvisare i miei genitori, caarino il dottore...:p Sotto le luci bianche della palestra e gli sguardi curiosi degli sportivi mi visitarono e mi diagnosticarono un'emiparesi in corso... dovuta a non si sa cosa... pensai ancora...un ictus?una crisi epilettica? sto per morire?no, signore, ti prego no....
Mi portarono al pronto soccorso e, sdraiata sulla barella , vedevo le luci bianche dei corridoi che scorrevano davanti ai miei occhi....che succede? che cos'ho?qualcuno me lo dica....
Gli sguardi silenziosi mi fecero capire che era qualcosa di serio, non sarei morta, ma mi aspettava un percorso lungo e faticoso...sotto quelle luci bianche...