lunedì 20 luglio 2009

ODE ALLA VITA


CHI MUORE (Ode alla vita)
di Pablo Neruda

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

giovedì 9 luglio 2009

MENO MALE...


Meno male che quella sera di cinque anni fa uscii con le mie amiche e comprammo last minute a poco prezzo il biglietto per il concerto di Michael Jackson….
Meno male che le cazzate mi sono sempre piaciute e ne ho fatte parecchie…
Meno male come mi è andata…..
Meno male che sono testa dura e non mi sono mai arresa….
Meno male che domani faccio riposo…..
Perché quello che oggi ci sembra una cazzata domani potrebbe avere un valore immenso e pertanto vale la pena viverlo….

sabato 4 luglio 2009

RICORDO...





Ricordo…. quella sera …In cui mi sentii spacciata… pensai a come avrei potuto affrontare il mio futuro da ‘diversa’….Davanti ad un computer, con un lavoro a distanza,..seduta su una sedia a rotelle, con una sola mano funzionante.….
Ricordo…. Quella mattina d’inverno… io stesa su un lettino mentre mi trasportavano in ambulanza da un ospedale all'altro.... un soffio di vento accarezzò il mio viso e mi chiesi...'Chissà quando mi accarezzerà di nuovo??...
Ricordo….. tutti i miei compagni di ‘avventura’….che nell’ultimo saluto mi hanno detto…’ un giorno sarai felice perché te lo meriti…’
Ricordo...e ricorderò per sempre chi mi ha fatto bene.... e chi mi ha fatto male….